Per un po’ di tempo, solamente l’Apple ha saputo vantarsi d’un particolare prodotto che è incluso al giorno d’oggi in quasi tutti i suoi dispositivi: il chipset, fatto completamente dalla casa stessa. Nessuno negherà mai che negli ultimi anni questo particolare componente ha davvero dato filo da torcere alla competizione, e con l’arrivo del Silicon M1 le cose non hanno fatto che distanziarsi sempre di più. La Qualcomm, conosciuta per i loro chipset Snapdragon, ha tentato di ridurre queste distanze creando versioni sempre più potenti della loro serie 800. Ma è ora di voltare pagina ed architettura: ed è ciò che ha anche fatto Google con il suo Tensor.
Quest’ultima ha infatti creato un chipset che si può definire come “Semi-custom”. Gran parte dei suoi aspetti sono infatti perfettamente normali, ma i suoi componenti principali sono infatti designati come completamente personalizzati da Google.
Nel frattempo la Qualcomm non è rimasta però a guardare, ed ha creato finalmente la nuova generazione di chipset, chiamata Snapdragon 8 Gen 1. Si tratta d’un livello completamente nuovo nel quale un chipset viene messo in funzione, con una nuova architettura e un sistema di componenti rinnovato.
Da qui nasce l’ovvia domanda: se l’Apple ha potuto dominare il mercato con un chipset personalizzato, può Google fra lo stesso?
Il punto è questo: stiamo parlando di due chipset che hanno un impiego distinto e separato. Nel mentre il Qualcomm Snapdragon 8 Gen 1 è creato appositamente per funzionare in qualsiasi situazione (con qualche piccola spinta in più per certi casi limite) il Tensor di Google è fatto per funzionare con i Pixel. Ciò rende quest’ultimo un chipset poco flessibile, dedicato per dare il proprio massimo solo se messo insieme ai programmi di Google e le sue funzioni specifiche.
Ma anche così, quanto può effettivamente sviluppare? La risposta è: tanto, ma non quanto uno Snapdargon 8 Gen 1. Da una parte è ancora presto dirlo, dall’altra però si può dire che questo chipset ha promesse a dir poco straordinarie. La nuova architettura, unita alla programmazione intelligente per anticipare e percepire i prossimi gesti degli utenti, può davvero fare la differenza nella battaglia del chipset migliore. Ora, detto onestamente, il distacco non sarà poi così eccessivo fra i due.
L’unica differenza nota sarà esclusivamente in quelle funzioni che solo Google potrà sfruttare, un po’ come l’Apple ha i suoi mezzi particolari. I Pixel saranno più veloci o con funzioni che solo il Tensor saprà completare, ma non perché la composizione è più potente: è programmata appositamente per quei dispositivi e quelle funzioni. Perciò per essere diretti: lo Snapdragon 8 Gen 1 è più potente del Tensor, ma non eccessivamente. Nelle funzioni principali è il chipset che può dominare il mercato degli Smartphone Android del domani, ma non tanto da garantire ugualmente la rapidità e la particolarità di alcune delle funzioni che è possibile trovare nei prodotti forniti da Google. Ma nel campo generale? Ovviamente, la vittoria la strappa la Qualcomm.