Una recente ricerca dell’Università australiana di Adelaide, ha dimostrato che fare attività fisica costante può essere di aiuto per prevenire la fibrillazione atriale.

La fibrillazione atriale è un disturbo cardiaco che causa un aumento del battito, rendendo la frequenza irregolare e le cui principali manifestazioni sono palpitazioni, stordimento, affaticamento e mancanza di respiro. È ampiamente diffuso nel mondo, dove si stima che siano circa 30 milioni le persone che soffrono di questa patologia.

Lo studio effettuato in Australia 

Questo stato condotto su 120 pazienti affetti da questa patologia, assegnando in maniera casuale, ad alcuni un programma di allenamento specifico, oltre alle consuete cure mediche, mentre ad altri sono state somministrate le sole cure previste per questa tipologia ed alcuni consigli di movimento attivo.

Il gruppo di partecipanti inseriti nel primo gruppo prevedeva un piano di allenamento su base settimanale della durata di sei mesi, stilato e controllato da esperti, in quanto l’obiettivo era aumentare la parte di esercizio aerobico giornaliera fino ad arrivare ad ottenere una attività fisica di 3,5 ore settimanali.

La riduzione dei sintomi

Al termine di questa ricerca gli studiosi hanno constatato che coloro che avevano eseguito l’attività fisica assegnata, ad un anno di distanza dall’inizio della sperimentazione, è stata riscontrata un importante riduzione dei sintomi, oltre ad un sensibile calo delle palpitazioni, minore mancanza di respiro e quindi minore affaticamento generale del proprio corpo, rispetto ai pazienti del secondo gruppo che avevano solo seguito le sole cure standard e poco movimento.

Conclusioni

In conclusione, il consiglio suggerito dai ricercatori è quello di svolgere circa 3,5 ore settimanali di esercizio aerobico, in modo da trarne un ottimale beneficio.